Come si spiega ai bambini che cos’è l’inquinamento?
Come immaginano i bambini la natura e la propria casa
Nei disegni dei bambini il cielo è sempre azzurro, la terra è ricoperta di un verde vigoroso e la casa rappresenta il riparo sicuro in cui vivono le famiglie.
La realtà, soprattutto negli ultimi decenni, non è proprio quella che si immaginano i più piccoli. Spesso il cielo è coperto da una cappa di smog, la terra è essiccata e tra le mura domestiche si nascondono pericolosi inquinanti.
Nei disegni dei bambini ci capita di vedere anche il gas di scarico di un’automobile o il fumo delle ciminiere di una casetta: ecco un ottimo punto di partenza per introdurre il tema dell’inquinamento.
Da dove partire
I cambiamenti climatici rientrano tra i dibattiti all’ordine del giorno che riguardano il mondo degli adulti e quello dei più giovani anche grazie all’impegno dell’attivista svedese Greta Thunberg che invita gli studenti di tutto il mondo a scendere in piazza per chiedere ai politici un cambiamento concreto affinchè le generazioni del domani possano vivere in un pianeta più sostenibile.
L’inquinamento atmosferico, i suoi danni e gli interventi per porre rimedio possono essere spiegati ai più piccoli con buoni risultati se si utilizzano le parole giuste e si propongono attività adatte all’età infantile.
Per prima cosa occorre farsi un’idea di ciò che pensano i bambini domandando loro cosa sanno sul tema dell’inquinamento. Il bambino si rifarà alle sue esperienze e ai suoi ricordi per formulare una prima risposta.
A questo punto l’adulto, agganciandosi alla sua risposta, potrà continuare la conversazione e ampliare l’argomento facendosi guidare dai concetti esposti dal bambino stesso.
Non tutto ciò che nuoce è visibile ai nostri occhi
Il termine ”inquinamento” deriva dal latino “inquinamentum” che significa sporcizia.
I bambini associano l’inquinamento, come la maggior parte delle cose, al senso della vista e dell’olfatto e pensando ad odori sgradevoli e a fumi densi gli attribuiscono un’accezione negativa.
Ma la maggior parte degli inquinanti, soprattutto quelli che si celano nei luoghi chiusi, sono incolori e inodori: invisibili ai nostri occhi.
I bambini simulano ciò che vedono: diamo loro un buon esempio
I bambini apprendono velocemente dalle azioni quotidiane e sono soliti imitare ciò che sentono e ciò che vedono dagli adulti.
Dare loro un buon esempio decidendo ad esempio che un giorno a settimana non si prende l’auto per fare la spesa o si va a fare una passeggiata in mezzo alla natura, mostrando una certa attenzione nei prodotti di uso quotidiano che si comprano o che si utilizzano, informandosi sulla qualità dell’aria che si respira dentro casa, si concretizza in un comportamento che diventa educativo.
E questo è un impegno che giova non solo ai bambini ma anche alla salute degli adulti e a quella dell’ambiente in cui viviamo.
I temi legati all’inquinamento, seppur complessi, devono essere spiegati ai più piccoli in maniera diretta e lineare senza mostrarsi retorici o allarmisti.
Perchè i bambini sono i più colpiti dall’inquinamento
Secondo studi epidemiologici i bambini sono più sensibili agli effetti dannosi degli inquinanti atmosferici perché i loro meccanismi di difesa sono ancora in evoluzione. Inalano più aria rispetto agli adulti poiché hanno una superficie polmonare proporzionalmente grande rispetto al loro corpo minuto. Più un bambino è piccolo, più gli effetti dell’inquinamento saranno nocivi sulla sua salute: su un feto o su un neonato saranno ancora maggiori.
Nell’immediato, l’esposizione all’aria inquinata può causare l’irritazione di naso, gola e occhi.
Nel lungo periodo, invece, aumenta la sensibilizzazione alle allergie e il rischio di diventare asmatici.
La salute dei bambini dovrebbe rappresentare sempre una priorità, per i governi, gli enti, gli istituti di ricerca, gli ospedali e i centri medici, eppure gli effetti dell’inquinamento (soprattutto quello indoor) sono ancora poco noti e sensibilizzati.
L’inquinamento atmosferico è un nemico da contrastare, soprattutto per proteggere il presente e il futuro delle prossime generazioni.