Respirare aria pulita allunga la vita: potremmo vivere fino a 6 anni in più
E’ possibile prevenire oltre 200 mila morti premature, secondo l’AEA
Una cattiva qualità della nostra atmosfera è in grado di accorciare la vita di tutte le persone.
Potremmo mediamente vivere fino a 6 anni in più, se solo respirassimo aria pulita.
Molte sostanze nocive in forma gassosa si introducono, a nostra insaputa, nel nostro apparato respiratorio e possono condizionare il nostro benessere quotidiano. Tra gli inquinanti più pericolosi e presenti ad alte concentrazioni c’è il particolato, un pulviscolo aerodisperso, presente sia nell’aria outdoor che indoor, prodotto da fonti diverse come fuliggine, processi di combustione, fonti naturali.
La nota informativa dell’AEA (Agenzia europea dell’ambiente) «Health impacts of air pollution in Europe » (Impatti dell’inquinamento atmosferico sulla salute in Europa) presenta stime aggiornate su come gli inquinanti principali tra cui il particolato fine hanno inciso sulla salute dei cittadini europei nel 2019. La nota informativa valuta i potenziali benefici di miglioramento della qualità dell’aria rispetto ai nuovi valori orientativi consigliati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Inoltre, misura i progressi verso il piano d’azione dell’UE per l’inquinamento zero di ridurre di più del 55 % entro il 2030 il numero di decessi prematuri dovuti all’esposizione al particolato fine.
Secondo le stime più recenti dell’AEA, circa 400 mila persone sono decedute prematuramente a causa dell’esposizione all’inquinamento da particolato fine nell’UE nel 2019. Si sarebbe potuto evitare almeno il 58% di questi decessi, se tutti gli Stati membri dell’UE avessero raggiunto il nuovo livello orientativo di 5 µg/m3.
L’impatto a livello economico
La scarsa qualità dell’aria ha, inoltre, considerevoli ripercussioni a livello economico, ovvero incremento delle spese mediche, riduzione della produttività dei lavoratori, nonché danneggiamento di suolo, colture, foreste, laghi e fiumi.
Benché l’inquinamento atmosferico sia spesso associato a picchi ed episodi di inquinamento, l’esposizione di lungo termine a dosi inferiori costituisce una minaccia ancora più grave per la salute umana e la natura.
Lo studio americano
Secondo uno studio, basterebbe seguire le linee guida dell’Oms sul particolato per prevenire ben 2,1 milioni di morti l’anno dovute all’inquinamento.
Lo spiega un team di ingegneri ambientali dell’University of Texas (Austin), in un rapporto pubblicato insieme a colleghi di altri centri di ricerca americani su “Environmental Science & Technology”.
Nel mirino gli effetti delle poveri sottili, che possono penetrare a fondo nei polmoni e sono associate a numerose patologie, respiratorie e non solo. “Siamo sorpresi di aver rilevato l’importanza di un’aria pulita non solo nelle parti del mondo più inquinate, ma anche negli ambienti relativamente più puliti”, concludono gli autori.
La riduzione dell’inquinamento atmosferico contribuisce alla lotta ai cambiamenti climatici
L’anidride carbonica può essere la causa principale del riscaldamento globale e del cambiamento climatico, ma non è l’unica. Molti altri composti in forma gassosa o di particolato hanno un’influenza sulla quantità di energia solare che la Terra trattiene.
Il particolato è un altro inquinante che incide sia sui cambiamenti climatici che sulla qualità dell’aria e, a seconda della sua composizione, può riscaldare o raffreddare il clima globale o locale. Esistono alcuni componenti del particolato fine che sono in grado di assorbire le radiazioni solari e infrarosse nell’atmosfera e quindi inducono un riscaldamento.
Per aumentare la coesione tra le azioni intraprese a livello locale, nazionale, europeo e globale, la Commissione Europea ha riunito diverse parti interessate di tutta Europa in occasione del Forum sull’aria pulita, svoltosi a novembre a Parigi e incentrato sul miglioramento della qualità dell’aria. Il Forum ha anche sottolineato le innovazioni e le opportunità tecnologiche legate alle azioni a favore dell’aria pulita.