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Quali sono i paesi nel mondo che inquinano maggiormente?

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“Our World in Data”

Terra secca
Secondo i dati contenuti sul sito “Our world in data”, che raccoglie numerose statistiche su ambiente, economia e demografia in cima alla classifica delle emissioni complessive c’è la Cina, con 9.838.754.028 tonnellate di Co2 emessa nell’aria. A seguire gli Stati Uniti, il cui presidente Joe Biden non ha fatto mancare, negli ultimi tempi, numerose critiche sul fronte cambiamento climatico e inquinamento. Gli Usa, restano i secondi peggiori inquinatori al mondo, con 5.269.529.513 tonnellate di Co2 emessa nell’aria. Al terzo posto c’è l’India, altro Paese in crescita economica, con 2.466.765.373 tonnellate di Co2 emesse nell’aria. Seguono Russia (1.692.794.839 tonnellate), il Giappone (1.205.061.178), la Germania (799.373.210), l’Iran (672.312.342), l’Arabia Saudita 635.011.087, la Corea del Sud (616.096.686) e il Canada (572.782.585) per restare alle prime dieci.

L’Italia è al diciannovesimo posto con 355.454.172 tonnellate di Co2 emesse nell’aria ogni anno.

Il riscaldamento domestico è tra le principali fonti di inquinamento

 

Formule scientifiche
Secondo uno studio condotto dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle ricerche assieme alle Università di Urbino e Vienna, in testa alle principali cause dell’inquinamento atmosferico rientra il riscaldamento domestico con una percentuale pari al 38% sul totale del particolato (PM) italiano. Dunque, inquina più del traffico di auto con motore benzina e diesel.

Le  particelle di particolato diffuse nell’aria hanno varie origini, sia naturali sia antropiche, e si stima che 3 milioni di persone all’anno muoiono a causa loro.

Nel primo caso, influiscono sulla diffusione del particolato nell’aria fenomeni naturali come gli incendi nei boschi, l’attività dei vulcani, l’erosione del suolo o delle rocce, lo spray marino , la dispersione di pollini o spore. Nel secondo caso invece, il particolato è quello causato dalle nostre attività, in particolare da tutti i processi di combustione, dal riscaldamento delle case al traffico dei mezzi fino all’attività delle industrie.

Il particolato quindi può trovarsi ad elevate concentrazioni sia nell’aria outdoor che indoor.

Gli effetti del particolato atmosferico

Terra PIN
Secondo l’ultimo studio dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), circa 400.000 europei muoiono ogni anno prematuramente a causa delle particelle sottili.

Solo nel Regno Unito si stima che l’aria tossica richieda annualmente 50.000 vite, e quest’anno la Commissione europea ha deferito il governo britannico alla Corte per aver violato le norme UE sulla qualità dell’aria.

L’Italia si trova al secondo posto nella classifica dei paesi che hanno il maggior numero di decessi causati dalla scarsa qualità dell’aria (79.820).

 

Il settore alimentare emette almeno un terzo delle emissioni globali di gas serra

Terra PIN
Il settore alimentare rimane uno dei principali responsabili delle emissioni di gas serra e in Italia l’85% delle emissioni nel settore alimentare riguarda cibi di origine animale. Il settore alimentare concorre per almeno un terzo alle emissioni globali di gas serra. Una quota enorme, che varia tra il 25% e il 42% a seconda del Paese europeo.

Etichettare i cibi secondo una scala di maggiore o minore impatto ambientale potrebbe agevolare i consumatori a fare scelte consapevoli. Tempo fa è stata proposta l’etichetta a semaforo simile a quelle relative all’efficienza energetica degli elettrodomestici, che indicherebbe le quantità di CO2 associate al prodotto che si intende acquistare. Al momento, su molti prodotti già si trovano etichette che indicano se l’alimento in questione è stato prodotto secondo certi standard, come per esempio l’etichetta attribuita ai prodotti biologici o del mercato equo-solidale. Queste etichette aiutano i consumatori a compiere una scelta consapevole quando fanno acquisti e indicano anche l’impegno delle aziende verso standard elevati di produzione. Si tratta però di strumenti limitati, perché forniscono informazioni su un singolo aspetto del processo produttivo.

 

European Green Deal: l’importanza di compiere scelte consapevoli e sostenibili

 

Terra PIN
In vista degli impegni presi per l’European Green Deal che prevede la neutralità climatica entro il 2050 e la riduzione del 50% delle emissioni entro il 2030, bisognerebbe fare qualcosa di concreto, in primis limitare la capacità inquinante proprio del settore alimentare e sensibilizzare quanto più possibile la popolazione sull’importanza di effettuare scelte sostenibili per tutelare il nostro pianeta e la nostra vita.