Monitorare la qualità dell’aria per comprendere lo stato di salute di un edificio
Cosa si intende per stato di salute di un edificio?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera un edificio salubre e sicuro “se è in grado di tutelare la salute,
promuovere il benessere fisico, sociale e mentale degli occupanti attraverso una progettazione, costruzione,
manutenzione e collocazione territoriale in grado di supportare un ambiente sostenibile e una comunità coesa”.
Negli ultimi anni le persone sono diventate sempre più esigenti ed è in continuo aumento l’attenzione verso l’igiene degli ambienti e la qualità dell’aria.
Secondo la ricerca “The Global Hygiene Reset” che ha coinvolto 20 mila persone di 20 Paesi, il 79% delle persone considera la qualità dell’aria un fattore fondamentale su cui basare le proprie scelte. Ad esempio, la percentuale di persone che prima di scegliere un hotel valuta i commenti sulla salubrità della struttura è salita dal 40 all’80%.
Siamo la “generazione indoor”
Nei paesi industrializzati le persone trascorrono fino al 90% delle proprie giornate in ambienti chiusi, nei quali vengono svolte molteplici attività quotidiane che sono tra le principali fonti di inquinamento. In particolare, trascorriamo circa 20 ore al giorno in luoghi indoor che molto spesso mettono a rischio la nostra salute.
L’aria interna è infatti fino a 10 volte più inquinata dell’aria esterna e questa condizione oltre a rappresentare un pericolo per l’incolumità di edifici, beni e persone, ha un grande impatto sulla spesa sanitaria pubblica. I costi sanitari da sostenere comprendono le malattie associate agli edifici, il conseguente calo della produttività e il mancato apprendimento scolastico.
Gli edifici sempre più isolati contribuiscono al peggioramento della qualità dell’aria
Le politiche del contenimento dei consumi energetici e la tendenza ad isolare sempre di più gli edifici stanno facendo riscontrare un peggioramento della qualità dell’aria interna, trasformando i luoghi che viviamo in ambienti che potrebbero arrecare seri danni alla salute degli individui.
L’eccessivo isolamento degli ambienti favorisce le concentrazioni di inquinanti provenienti dai materiali da costruzione e aumenta il tasso di umidità che, dando origine alla proliferazione di acari e muffe, può causare diverse patologie e problemi respiratori.
Non dimentichiamoci che alti livelli di CO2 in ambienti affollati favoriscono la diffusione di virus e batteri tra cui SARS-COV-2.
L’importanza di conoscere ciò che respiriamo
Il Ministero della Salute definisce l’inquinamento negli ambienti chiusi come: “la modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica interna, dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria stessa e tali da costituire un pericolo ovvero un pregiudizio diretto o indiretto per la salute dell’uomo.”
Occorre che enti pubblici, aziende e cittadini , attuino al più presto un’analisi costante della qualità dell’aria indoor all’interno di quei luoghi che frequentano quotidianamente.
Il controllo costante della qualità dell’aria indoor è l’unico strumento che abbiamo a disposizione per prevenire tutti i rischi associati all’inquinamento e preservare il benessere degli edifici e delle persone.