Crisi climatica e aumento della CO2: allergie e disagi anche in autunno
Cosa dicono gli esperti?
Il cambiamento climatico impatta sulla salute e non solo in estate.
L’aumento delle temperature e le spropositate emissioni di CO2 nell’aria stanno determinando uno stravolgimento della stagione delle allergie.
Lo dimostra uno studio pubblicato su Nature Communications, secondo cui in pochi decenni la stagione critica per le allergie inizierà fino a quaranta giorni prima in primavera e si prolungherà di 3 settimane in autunno complicando la vita ai 10 milioni di italiani che soffrono di allergie.
L’autunno è già di per sè una stagione deleteria per gli allergici agli acari e alle muffe, la cui proliferazione è incentivata dalle prime piogge e dall’accensione dei riscaldamenti. Le muffe e gli acari sono i principali responsabili dello scatenarsi di allergie in questo periodo. Negli spazi chiusi diventano quindi prioritari l’igiene, la pulizia e un monitoraggio continuo degli ambienti in cui viviamo.
“A causa delle sempre più ricorrenti anomalie climatiche stiamo registrando un aumento delle richieste di aiuto anche in periodi in passato insoliti, da parte di chi soffre di allergie solo in primavera’’ Gian Enrico Senna, presidente della SIAAIC e professore di Malattie respiratorie all’Università di Verona, al congresso nazionale della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica.
“Normalmente in questo periodo il livello di inquinamento viene abbassato dalla pioggia e dal vento, invece quest’anno tanti agenti inquinanti non sono ancora stati eliminati a causa delle alte temperature possono causare problemi respiratori a chi ne è già predisposto, ad esempio chi soffre di asma o bronchite cronica’’ Jan Walter Volk Schroeder, allergologo e direttore del reparto di allergologia dell’Ospedale Niguarda di Milano a Gazzetta Active.
L’inquinamento colpisce maggiormente i bambini, anche prima della nascita
L’inquinamento atmosferico provoca seri danni alla salute di tutte le persone, in particolare di quella dei bambini, anche prima della nascita.
Uno studio pubblicato sulla rivista Plos Medicine si è occupato del suo impatto sugli esiti di nascita in tutto il mondo.
Dai dati disponibili è emerso che l’esposizione al PM2,5 è collegata a quasi 6 milioni di nascite premature e a circa 3 milioni di bambini sottopeso in tutto il mondo.
Esistono moltissimi inquinanti indoor con effetti negativi che vanno dalle allergie ai tumori, per esempio i materiali da costruzione che emettono nell’aria composti organici volatili (VOC) che per brevi esposizioni risultano irritanti per le vie respiratorie e per la pelle, mentre a lungo termine possono rivelarsi potenzialmente cancerogeni.
I bambini sono più vulnerabili all’inquinamento ambientale rispetto agli adulti.
In proporzione al loro peso respirano più aria, bevono più acqua e mangiano più cibo. Fino a una certa età mettono più spesso le mani in bocca. Hanno più difficoltà ad abbattere ed eliminare i contaminanti che entrano nel loro corpo.
Aumentano le visite mediche dei bambini con problemi di asma
Secondo uno studio recente pubblicato sulla rivista Environment Health, dopo una settimana di aumento dell’inquinamento atmosferico si verifica un notevole incremento del numero delle visite ai bambini con problemi di asma da parte dei medici di base. Un aumento che riguarda anche le prescrizioni di inalatori.
Uno studio della Columbia University ha seguito per oltre un decennio 200 bambini provenienti da diversi quartieri operai di New York scoprendo che quelli cresciuti in aree con alti livelli di inquinamento dell’aria hanno più probabilità di avere difficoltà con l’ortografia, la comprensione di quello che leggono e la matematica.
L’inquinamento peggiora anche i vivaci colori autunnali del bosco
“Il cambiamento climatico sta rendendo meno probabile l’ottenimento di quei perfetti colori autunnali”, afferma all’AFP Andy Finton, ecologo forestale della Nature Conservancy, Massachusetts. “Diversi fattori delicati si combinano perché le foglie diventino dei colori vibranti che adornano le cartoline del New England e vedono i visitatori affollarsi in stati come Vermont, Maine e New Hampshire ogni ottobre”, prosegue. La giusta combinazione di calore e precipitazioni in estate, seguita da giorni di sole e notti più fresche quando le giornate iniziano ad accorciarsi, è necessaria perché si possano svelare i pigmenti carotenoidi gialli e arancioni che trasformano frassini e betulle in una tonalità dorata.