Il legame tra inquinamento dell’aria e diffusione dei virus
Polveri sottili e aumento dei contagi
La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) e le Università di Bologna e Bari hanno analizzato la correlazione tra PM e numero dei contagi da virus e malattie infettive.
Tra le aree più colpite ci sono state Wuhan in Cina, Pianura Padana e Lombardia in Italia e New York negli Stati Uniti d’America.
Si tratta di aree ad alto tasso di inquinamento e non è un caso che Sars-CoV-2 si sia diffuso maggiormente in queste zone dove l’aria è piena di sostanze nocive, in particolare di polveri sottili.
Le PM agiscono da vettore di veicolo per molti contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus, favorendone così la diffusione istantanea. Possono assorbire e trasportare agenti contaminanti, consentendo loro di compiere lunghi viaggi e raggiungere nuove aree. Le particelle più piccole possono rimanere sospese nell’aria per periodi più lunghi e possono compiere percorsi maggiori rispetto a particelle più grandi.
La pericolosità esponenziale delle polveri sottili
Le polveri sottili sono sostanze inquinanti costituite da polveri, fumo e aerosol. Queste sostanze disperse nell’aria riescono a raggiungere diverse parti dell’apparato respiratorio causando seri danni alla salute.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che le polveri sottili sono responsabili di circa 2 milioni di decessi all’anno nel mondo; 400mila in Europa; 70mila in Italia.
I virus attraverso un processo di coagulazione, si uniscono al particolato, costituito da particelle in grado di rimanere in atmosfera per ore, giorni o settimane, e che possono viaggiare anche per lunghe distanze.
Queste sostanze invisibili ai nostri occhi possono penetrare tramite naso e bocca, nell’albero respiratorio umano, producendo effetti negativi alla salute.
Più viaggiano queste polveri sottili, più aumentano i contagi.
Non solo. Più si è esposti nel tempo alle polveri , più è alta la probabilità che il sistema respiratorio sia predisposto ad una malattia più grave.
Perchè monitorare la qualità dell’aria può essere di grande supporto
I rischi associati al particolato possono essere estesi anche ad altri parametri presenti nell’aria che respiriamo quotidianamente come anidride carbonica (CO2), composti organici volatili (COV), temperatura e umidità. Tenere sotto controllo questi livelli può apportare benefici alla salute degli occupanti.
Il monitoraggio consente un miglior controllo sulla sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro, evidenziando aree di potenziale miglioramento.
Una buona qualità dell’aria, oltre a limitare i danni alla salute e i contagi, ottimizza le performance e le prestazioni cognitive degli occupanti.
Un ulteriore beneficio a più lungo termine è dato dalla prevenzione di qualsiasi patologia o disturbo legato all’inquinamento indoor, in particolare quello dell’apparato respiratorio.
È stato infatti osservato che un migliore stato di salute generale individuale migliora la risposta ad una eventuale esposizione al Covid-19.
Le persone che respirano aria peggiore dunque, sono più esposte a patologie respiratorie, che a loro volta aggravano il quadro clinico di chi si ammala di Coronavirus o di qualsiasi altro virus in circolazione.
Questi sono i principali motivi per cui la qualità dell’aria è un elemento cruciale per la salute pubblica, in quanto può influenzare la diffusione di contaminanti atmosferici, compresi virus e altri patogeni. Misure di controllo dell’inquinamento dell’aria e pratiche igieniche sono di fondamentale importanza per limitare la diffusione di tali agenti patogeni.