Il benessere comincia dalla qualità dell’aria che respiri: monitorare il gas radon può salvarti la vita
Perchè monitorare il gas radon
Il radon è un gas nobile radioattivo, prodotto dal decadimento dell’uranio e naturalmente presente nella crosta terrestre.
È inodore, incolore e insapore, quindi non è percepibile dai nostri sensi.
All’interno degli edifici può raggiungere concentrazioni elevate, diventando un serio pericolo per gli occupanti. L’inalazione del gas radon può comportare gravi danni alla salute umana, poiché le particelle di cui è composto possono penetrare nei polmoni e danneggiare il DNA delle cellule, con il rischio di sviluppare il cancro.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato il radon come un gas appartenente al Gruppo 1 delle sostanze cancerogene per l’uomo.
Dove si trova il gas radon?
Il radon si trova nel suolo e nelle rocce in quantità variabili.
Essendo un gas, il radon può muoversi e fuoriuscire dalle porosità del suolo disperdendosi nell’atmosfera, dove la concentrazione non raggiunge mai livelli elevati.
Lo stesso non si può dire dei luoghi chiusi, come le nostre case, gli uffici o le scuole, dove il radon può raggiungere valori che rappresentano un rischio significativo per la salute umana, soprattutto per i fumatori.
Radon e nuove costruzioni
Gli edifici moderni hanno involucri esterni sempre più isolati e orientati al risparmio dei costi e dei consumi energetici e alla riduzione al minimo delle aperture delle finestre per lo spreco di energia.
La riduzione del flusso d’aria nell’ambiente, tuttavia, può consentire al radon di accumularsi a livelli elevati, causando un’esposizione pericolosa.
Variazioni del gas radon
I livelli di radon possono essere influenzati da fonti naturali come il freddo, il vento, la pressione, l’umidità, gli spostamenti del terreno e possono anche essere rilasciati dai materiali da costruzione.
Inoltre, la concentrazione di gas radon è molto variabile nel tempo e nello spazio: edifici vicini possono avere concentrazioni molto diverse, e in genere ci sono grandi alterazioni tra il giorno e la notte, l’estate e l’inverno, e tra le diverse condizioni atmosferiche.
A causa di queste fluttuazioni, diventa necessario monitorare costantemente il valore del gas radon, anche se al momento della misurazione rientra nei limiti consentiti.
Effetti sulla salute
Il principale danno per la salute legato all’esposizione al radon è un aumento statisticamente significativo del rischio di cancro ai polmoni.
A livello globale, il radon è considerato il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti interni e si stima che circa il 50% dell’esposizione di una persona media alle radiazioni ionizzanti sia dovuto al radon.
I nuovi valori limite
Il Decreto Legislativo 101/2020 introduce molte novità nel sistema normativo della radioprotezione per quanto riguarda la protezione dall’esposizione a sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti negli ambienti di vita e di lavoro. Questa per l’Italia è un’ottima notizia.
Per quanto riguarda la protezione dal radon negli ambienti di vita e di lavoro, inquadrati come situazioni di esposizione esistenti, viene fissato lo stesso livello di riferimento: pari a una concentrazione media annua di 300 Bq/m3.
Per le abitazioni costruite dopo il 31.12.2024, invece, si applicherà un livello di riferimento più basso, pari a 200 Bq/m3.
Piano d’Azione Nazionale per il Radon
La normativa sulla protezione dal radon nei luoghi di lavoro si applica alle attività lavorative svolte in ambienti sotterranei, agli stabilimenti termali, ai luoghi di lavoro al piano interrato e al piano terra se situati in aree prioritarie o se svolti in luoghi di lavoro specifici da individuare secondo le disposizioni del Piano d’Azione Nazionale Radon.
Nei suddetti luoghi di lavoro è richiesta la misurazione della concentrazione media annua di radon nell’aria e, se questa supera il livello di riferimento, è necessario adottare “misure correttive” per ridurre i livelli medi di radon indoor.