Inquinamento dell’aria: qual è la situazione attuale?
Polveri sottili nel Nord Italia
Quando parliamo di inquinamento, pensiamo subito al Nord Italia, in particolare alla zona di Milano che, secondo l’IqAir, è risultata la terza città più inquinata al mondo.
Anche la Pianura Padana rientra tra le aree in cui il livello di inquinamento dell’aria è molto elevato e alcune città hanno superato di gran lunga i valori massimi previsti dalla normativa. In particolare, in Emilia sono stati registrati livelli di particolato – pm10 e pm2.5 – oltre il doppio della soglia giornaliera indicata per legge (50 microgrammi per metro cubo).
In situazioni di elevato livello di inquinamento dell’aria, è consigliabile seguire alcune precauzioni considerando il fatto che finora poche amministrazioni locali hanno annunciato contromisure o segnalato adeguatamente i rischi per la salute che ne derivano.
Normative vigenti in Italia
In Italia, l’inquinamento dell’aria è regolamentato da normative nazionali ed europee, e gli standard sono imposti per garantire la qualità dell’aria e proteggere la salute pubblica.
Alcune delle normative principali includono la Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa. Questa direttiva europea stabilisce gli standard di qualità dell’aria per diversi inquinanti atmosferici tra cui il particolato (PM10 e PM2.5). Gli Stati membri, inclusa l’Italia, devono rispettare questi standard e adottare piani di azione per migliorare la qualità dell’aria quando i limiti vengono superati. Il Piano Nazionale per la Qualità dell’Aria (PNQA) è uno strumento di pianificazione che identifica le strategie per migliorare la qualità dell’aria in Italia. È stato adottato in conformità con la normativa europea e deve essere aggiornato periodicamente.
E il gas radon?
La Direttiva 2013/59/Euratom è una direttiva europea che stabilisce le norme di base sulla sicurezza nucleare nell’Unione Europea. Questa direttiva fornisce norme dettagliate per garantire la protezione della salute delle persone e dell’ambiente da pericoli legati all’esposizione alle radiazioni ionizzanti tra cui il radon, gas cancerogeno di livello 1 secondo l’OMS.
Essa stabilisce standard di sicurezza e regole specifiche per l’autorizzazione e la supervisione delle attività nucleari. Gli Stati membri dell’Unione Europea sono tenuti ad adeguare le proprie legislazioni nazionali per rispettare le disposizioni di questa direttiva.
Le cause dell’inquinamento dell’aria
L’inquinamento atmosferico è dovuto principalmente ad attività antropiche che favoriscono la diffusione nell’atmosfera di gas e polveri sottilissime. Le principali fonti dell’inquinamento dell’aria includono le attività industriali, gli impianti per la produzione di energia, gli impianti di riscaldamento, materiali da costruzione e arredi e il traffico stradale. L’abbassamento delle emissioni di CO2 è una delle questioni principali da affrontare.
L’inquinamento atmosferico può essere anche naturale, ovvero causato da fenomeni che non hanno niente a che vedere con le attività dell’uomo come ad esempio l’emissione di sostanze tossiche provenienti da un’esplosione vulcanica.
Quali sono gli effetti?
Gli inquinanti hanno un ruolo importante in molte patologie a carico dell’apparato respiratorio, cardiocircolatorio e del sistema immunitario. Se poi interagiscono con altri agenti inquinanti e cancerogeni, gli effetti sulla salute saranno potenziati. In caso di patologie pregresse possono persino aggravare i sintomi della malattia.
L’inquinamento dell’aria causa ogni anno fino a 4 milioni di morti. Secondo le stime dell’OMS sarebbero circa il 20% le morti premature causate dall’inquinamento.