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Gravidanza e Inquinamento

Gravidanza e inquinamento

Attenzione non solo a quello che si mangia ma anche a ciò che si respira

Sport gravidanza

L’aria all’interno delle nostre case è spesso più inquinata di quella esterna, perché ai contaminanti presenti nell’aria outdoor se ne aggiungono altri, propri dell’ambiente interno. Tra questi ci sono il fumo di tabacco, i composti organici volatili (VOC), i gas che si sprigionano in cucina dalla cottura degli alimenti, i prodotti per la pulizia di casa, le polveri sottili, la CO2 e il gas radon.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità circa il 49% delle persone è esposto ad alti livelli di inquinamento anche fra le mura domestiche. L’Inquinamento domestico può compromettere la salute degli occupanti e i soggetti maggiormente a rischio sono le persone che soffrono di patologie, gli anziani, i bambini e le donne in gravidanza o che allattano.

Ogni madre sa che tutto ciò che passa attraverso di lei arriva anche al feto.

Non basta prestare attenzione solo a quello che si mangia ma anche a ciò che si respira.

La placenta costituisce una barriera tra la madre e il feto ma questo non vuol dire che è il grado di proteggere quest’ultimo dalle sostanze tossiche e dannose. L’alcol e alcuni farmaci, per esempio, possono attraversarla. E lo stesso vale anche per le nanoparticelle.

Maggiore è l’esposizione all’inquinamento, minore è il peso del neonato

Manina neonato

Uno studio condotto dall’Università della California a San Francisco e pubblicato su Plos Medicine, evidenzia che nel 2019 l’aria inquinata ha causato quasi 6 milioni di nascite pretermine e oltre 500mila morti di neonati. I ricercatori hanno affrontato il problema analizzando diverse casistiche per lunghi periodi di osservazione. Ciò che è emerso è che l’esposizione protratta dalle mamme durante la gravidanza a elevati livelli di inquinanti quali ozono, monossido di carbonio, PM10, CO2 e radon, si associa a un ridotto peso alla nascita del neonato. Tanto maggiore è l’esposizione all’inquinamento, tanto minore sarà il peso del neonato.

Inoltre è stato evidenziato un legame tra la presenza di alcune alterazioni genetiche e di asma infantile con l’esposizione ai contaminanti indoor durante il periodo gestazionale. Con queste nuove prove, globali e più rigorose”, commenta Rakesh Ghosh, epidemiologo dell’Università della California San Francisco che ha coordinato la ricerca, “l’inquinamento dell’aria dovrebbe ora essere considerato come causa principale di patologie e mortalità infantile e non solo di malattie croniche nell’adulto”. “Il nostro studio – conclude il ricercatore – suggerisce che adottare misure per ridurre i livelli di inquinamento potrà portare benefici significativi per la salute dei neonati”.

Polveri sottili: tra i contaminanti più pericolosi

Mascherina inquinamento

Le PM sono particelle finissime (con diametro uguale o minore di 2,5 millesimi di millimetro), prodotte in vari processi di combustione, ad esempio dai veicoli a motore, dagli incendi e dalla combustione di legna e carbone nelle cucine.

La nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni e dalla loro capacità di raggiungere le diverse parti dell’apparato respiratorio. Dal naso e dalla bocca, passando per i polmoni, infatti possono giungere fino alla placenta. Le polveri sottili sono responsabili di aumento dell’abortività spontanea, ritardo di crescita intrauterina, nascita di bambini pretermine e sottopeso. Le PM con cui entra in contatto una donna in gravidanza che vive in un luogo inquinato, possono quindi arrivare direttamente al feto provocando danni allo sviluppo e alla salute del nasciturno.

Secondo i risultati di uno studio pubblicato su Science il 54% delle donne in gravidanza è esposto a livelli di preoccupanti. I ricercatori hanno dimostrato che le polveri sottili con cui entriamo quotidianamente in contatto, alterano il sistema endocrino e hanno un impatto sullo sviluppo cerebrale dei bambini e sull’acquisizione del linguaggio.

L’esposizione al particolato si associa a un significativo aumento del rischio di disturbi ipertensivi durante la gravidanza.

Del resto, sappiamo che l’esposizione a PM 2,5 si associa per tutti, non solo per le donne incinte, a un aumento del rischio cardiovascolare e di ipertensione.