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Inquinamento atmosferico: cosa ci aspetta in futuro?

Icona radioattività

Siamo vicini ad un punto di non ritorno?

Terra secca

Sebbene non abbiamo la sfera di cristallo, possiamo comunque affermare che il futuro del nostro pianeta non sarà dei più rosei. 

Le concentrazioni di gas serra nell’aria stanno modificando il nostro clima e potremmo avvicinarci ad un punto di non ritorno.

L’innalzamento del livello del mare, le tonnellate di microplastiche negli oceani, il riscaldamento globale e il clima anomalo sono situazioni che caratterizzano il panorama attuale. 

Secondo la World Meteorological Organization (WMO), i livelli atmosferici di gas serra hanno raggiunto nuovi massimi. 

Un record di cui non andare fieri.

Il resoconto della WMO riporta «Il motivo di questo eccezionale aumento non è chiaro, ma sembra essere il risultato di processi sia biologici che indotti dall’uomo». Quanto all’aumento dei livelli di anidride carbonica «Dal 2020 al 2021 è stato superiore al tasso di crescita medio annuo nell’ultimo decennio. Le misurazioni delle stazioni della rete Global Atmosphere Watch della WMO mostrano che questi livelli stanno continuando a crescere in tutto il mondo».

“La scienza è chiara. Senza un rapido taglio della CO2 e di altri gas serra, i cambiamenti climatici avranno un effetto sempre più distruttivo e irreversibili sulla vita sulla Terra” spiega il segretario generale della WMO, Petteri Taalas. 

 

Le concentrazioni attuali di CO2 sono le stesse di 3/5 milioni di anni fa

 

Formule scientifiche

Gli esperti in campo scientifico spiegano che l’ultima volta che la Terra si è trovata in simili concentrazioni di CO2 era tra i 3 e i 5 milioni di anni fa, quando la temperatura era mediamente più calda di 2-3 gradi e il livello del mare era più alto di 10-20 metri rispetto ad oggi.

Tutte queste drammatiche condizioni confermate dagli scienziati non sembrano però di fatto modificare le consuetudini generali e ciò che ci aspetta negli anni a venire dovrebbe preoccuparci non poco.

 

Nel 2050 l’inquinamento atmosferico sarà il principale responsabile di decessi in tutto il mondo 

 

Terra PIN

Già ad oggi i principali inquinanti dell’aria come polveri sottili, ossidi di zolfo e ozono, amianto e gas radon sono elementi letali per la salute dell’uomo e del pianeta. 

Ma nel 2050 l’inquinamento atmosferico sarà il killer più letale e pericoloso a livello globale. Come riportato dall’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) le morti causate dall’inquinamento sono sempre in crescita e supereranno quelle causate dall’inquinamento dell’acqua e dalla mancanza di servizi igienici.

Nei paesi orientali, soprattutto in Asia, in alcune città le concentrazioni di pm10 arrivano a toccare anche punte di 70 microgrammi per metro cubo, contro i 20 considerati il limite massimo. 

Ma anche i Paesi occidentali non possono tirare un sospiro di sollievo, i livelli di ozono, che determina molte vittime, sono sempre in aumento. 

Inoltre, i livelli di ossidi di zolfo e di azoto sembra potranno aumentare del 90%, le emissioni serra potranno salire del 50%, e il consumo d’acqua innalzarsi del 40%. 

Un concentrato di elementi negativi che necessita al più presto di una strategia di intervento comune. 

Uno studio britannico conferma che l’inquinamento atmosferico uccide più degli incidenti stradali.

E proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di combattere l’inquinamento è nato in Gran Bretagna il progetto ‘Breathing Himalaya – impariamo a respirare‘. 

 

 

I danni a livello sanitario ed economico

Terra PIN

L’inquinamento atmosferico colpisce tutte le persone in qualsiasi area del globo.

La scarsa qualità dell’aria può causare malattie cardiovascolari e respiratorie o aggravare le patologie croniche già presenti  peggiorando la qualità della vita pubblica.

Secondo  il Ministero della Salute, ogni anno 70 mila decessi in Italia sono riconducibili al particolato fine (PM2.5).

Cuore e polmoni sono i primi bersagli del particolato fine, così sottile da penetrare nella circolazione sanguigna. Ma respirare aria  inquinata, secondo vari studi nel campo della medicina scientifica,  può arrecare danni anche all’apparato neurologico.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), calcola che i morti causati da inquinamento atmosferico (sia interno che esterno)  siano circa 7 milioni in tutto il mondo e la spesa sanitaria che ne consegue si collocherebbe fra i 47 e i 142 miliardi di euro.

L’inquinamento atmosferico è il più grande rischio ambientale per la salute dell’intera umanità.