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Asma e allergie primaverili: conosci la qualità dell’aria che respiri?

Icona radioattività

I soggetti più colpiti dall’aria inquinata

Terra secca

Monitorare la qualità dell’aria che respiriamo può essere d’aiuto per tenere sotto controllo allergie primaverili e asma. L’aria che respiriamo tutti i giorni è contaminata da numerosi inquinanti che risultano impercettibili dai nostri sensi ma alquanto dannosi per la nostra salute.

 La concentrazione di queste sostanze nocive negli spazi che viviamo è un’urgenza da affrontare quanto prima. 

L’inquinamento espone maggiormente i soggetti più sensibili, ovvero asmatici e allergici, a rischi continui durante la loro quotidianità.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i soggetti asmatici sono 235 milioni in tutto il mondo e se ne stimano 3 milioni in Italia.

Le persone che soffrono di allergie a livello globale sono 1,4 miliardi e il dato purtroppo sta crescendo esponenzialmente.

Che cos’è l’asma?

Formule scientifiche
L’asma è una malattia dell’apparato respiratorio, che provoca episodi acuti con difficoltà nella respirazione. Queste crisi si manifestano con fiato corto, tosse e senso di costrizione al torace.

Le cause dell’asma sono incerte e molteplici. Si tratta di una reazione che può essere di natura allergica, ma che è anche influenzata dalla genetica e, soprattutto, da condizioni ambientali esterne, soprattutto dall’inquinamento.

Una cattiva qualità dell’aria può danneggiare la nostra salute, soprattutto quella delle vie respiratorie.

Lo ha dimostrato un gruppo di ricercatori dell’Istituto Mario Negri in uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Environmental Research dal quale è emerso che, in corrispondenza di picchi di smog, il consumo di medicinali anti-asmatici sembra salire in modo proporzionale, mostrando quindi un aumento delle crisi di asma.

 

Perchè respirare aria inquinata può essere pericoloso

Terra PIN
La ragione per cui una cattiva qualità dell’aria aumenta il rischio di sviluppare l’asma riguarda la concentrazione di polveri sottili.

Queste micro-particelle, inalate attraverso il respiro, si depositano nei polmoni e possono essere assorbite dall’organismo, raggiungendo il flusso sanguigno. Il risultato è una serie di reazioni, che provocano infiammazione e irritazione dei tessuti, primi fra tutti quelli dell’apparato respiratorio. Lo stato di infiammazione, a sua volta, può dare il via a episodi asmatici in pazienti già affetti da questa malattia oppure può aumentare il rischio che l’asma si manifesti per la prima volta anche in persone che non ne hanno mai sofferto.

Oltre alle polveri sottili, altro fattore correlato all’asma è l’effetto serra.

Le alte concentrazioni di CO2 hanno comportato un aumento generale delle temperature. Di conseguenza pollini e spore proliferano per periodi più lunghi, peggiorando i disturbi delle persone allergiche.

A provocare attacchi d’asma e ulteriori sintomi come irritazione agli occhi e alla gola troviamo gli acari, i composti organici volatili, le muffe e il fumo, sia quello di sigaretta che quello di camini e candele.

“Nonostante l’asma sia una malattia sottostimata e il numero degli asmatici gravi sia relativamente basso, la loro gestione purtroppo incide in più del 50% dei costi totali per la malattia. I costi, infatti – aggiunge – non sono solo quelli della terapia farmacologica, le visite e i ricoveri, ma anche i costi legati alle cosiddette comorbidità, cioè le malattie direttamente correlate all’asma.’’ [Prof.ssa Maria Beatrice Bilò,  vice direttrice del Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari delle Marche e Responsabile Formazione AIITO]