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Ciò che respiri è importante tanto quanto ciò che mangi

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Tre fattori imprescindibili per uno stile di vita sano

Terra secca
Aria pulita, acqua e cibo sono essenziali per sostenere la vita. Ciò che mangi e bevi e la qualità dell’aria che respiri sono entrambi fattori cruciali per la nostra salute complessiva. Il cibo che mangiamo è vitale per il nostro benessere: la nostra dieta fornisce al corpo gli elementi nutritivi essenziali necessari per il corretto funzionamento e la crescita. Il cibo contiene una varietà di nutrienti, tra cui proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali. Ognuno di questi nutrienti svolge un ruolo specifico nel mantenere le funzioni corporee vitali.   Allo stesso modo, controllare la qualità dell’aria che respiriamo è fondamentale per tutelare la nostra salute e gli ambienti che viviamo ogni giorno. L’inquinamento dell’aria infatti può avere gravi effetti sull’apparato respiratorio. L’esposizione a polveri sottili, sostanze chimiche nocive e inquinanti atmosferici può contribuire a malattie polmonari, asma, bronchite e altri problemi cardiovascolari.

 Gli effetti sulla sfera psicologica

Formule scientifiche
L’alimentazione può avere un impatto significativo sulla salute mentale e fisica. Ad esempio, il consumo smisurato di cibi altamente calorici può condurre ad un aumento di peso generando disagi e patologie psichiche. All’estremo opposto dello spettro, anche le conseguenze della malnutrizione nelle diverse fasi della vita adulta possono avere un forte impatto sulla qualità del benessere psicologico degli individui. Sulla base di questi aspetti, è indispensabile una maggiore comprensione delle interazioni che intercorrono tra regime alimentare e aspetti fisiologici, psicologici ed emotivi ed in particolare quali possono essere gli effetti dello stile alimentare sul comportamento ansioso e viceversa.

La ricerca sul legame tra inquinamento e salute mentale

Terra PIN
L’esposizione a lungo termine all’inquinamento può influire negativamente anche sulla salute mentale.

Una nuova ricerca condotta a Roma su una popolazione di 1,7 milioni di persone tra 2011 e 2019 mostra che dove la concentrazione di particolato nell’aria è maggiore cresce la probabilità di sviluppare schizofrenia, depressione e disturbi d’ansia.

Nonostante alcuni studi avessero suggerito anche un possibile legame tra l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosefrico nelle città e lo sviluppo di disturbi psichiatrici, tuttavia nessuna ricerca aveva ancora mai studiato questa correlazione su un numero così alto di persone.

Per 8 anni, persone tra i 30 e i 64 sono state oggetto dello studio coordinato dalla ricercatrice Francesca Nobile, del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio.

Attraverso l’analisi delle loro cartelle cliniche e delle prescrizioni dei loro farmaci, è emerso che all’aumento di 3 dei maggiori inquinanti atmosferici rilevanti per la salute umana (Pm 2,5, NO2 e BC) è associato soprattutto un aumento della depressione nella popolazione che li respira. La ricerca è in linea con studi precedenti che esaminano gli effetti dell’esposizione a breve e a lungo termine all’inquinamento atmosferico sulla salute mentale. Anche se i meccanismi che collegano l’inquinamento atmosferico alla natura dei disturbi mentali sono ancora in fase di studio, alcune ricerche hanno infatti suggerito che le polveri sottili possono influenzare il cervello umano attraverso processi neuroinfiammatori e provocare processi neurodegenerativi.