Quasi il 90% degli italiani non conosce la qualità dell’aria della propria casa
L’aria indoor è fino a 10 volte più inquinata di quella esterna
L’87,37% degli italiani non si è mai informato sulla qualità dell’aria della propria casa e considera con sufficienza la pericolosità e i gravi problemi di salute che ne derivano.
Questo vuol dire che su 200 italiani sono circa 175 quelli che hanno dichiarato di non essersi mai informati riguardo alla qualità dell’aria che respirano nella propria abitazione.
Sono ancora troppe le persone inconsapevoli del fatto che l’inquinamento interno dovrebbe preoccuparci quanto quello atmosferico, anzi di più.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) infatti, l’inquinamento dell’aria indoor è il fattore di rischio ambientale più rilevante per la salute pubblica.
L’aria all’interno delle nostre case e dei nostri luoghi di lavoro è dalle 5 alle 10 volte più inquinata rispetto a quella esterna.
Questo accade perché le sostanze presenti negli elementi di arredo e le normali attività umane indoor (cottura dei cibi, pulizie con agenti chimici, uso di cosmetici e profumi composti da microplastiche, fumo di tabacco, utilizzo di stampanti, fotocopiatrici, di elettrodomestici ecc.) si sommano agli inquinanti esterni che si accumulano nelle nostre abitazioni.
Più dell’80% delle persone non è consapevole di quanto tempo trascorre negli ambienti chiusi
Tra i dati più sorprendenti non c’è solo la percentuale dell’87,37% di persone che trascura l’importanza dell’aria che respira, ma anche l’elevata quantità di persone che non ha la consapevolezza di come e dove trascorre la maggior parte del proprio tempo.
Da un’indagine condotta nel 2018, in Europa e in Nord America, è emerso che su 16.000 persone intervistate, più dell’82% credeva di trascorrere almeno 3 ore al giorno all’aperto, quando in realtà trascorreva più di 22 ore su 24 in ambienti indoor.
Considerando le ore totali che trascorriamo indoor e la scarsa rilevanza che diamo al fatto che l’aria in ambienti chiusi è più inquinata rispetto a quella esterna, i rischi che corriamo non sono da sottovalutare.
Gli effetti dell’inquinamento indoor
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Environmental Health Perspectives delle Università di Harvard e Syracuse, all’aumentare del valore di CO2 in una stanza, diminuiscono le performance cognitive.
Ad essere colpite sono soprattutto le abilità di utilizzare informazioni, rispondere alle crisi ed elaborare strategie. Nella ricerca è stato inoltre riscontrato che vivere in ambienti con alte concentrazioni di contaminanti indoor provoca un aumento del 40% di contrarre asma e altri disturbi di tipo respiratorio.
Esistono anche effetti più immediati e meno gravi che si possono riscontrare vivendo in un ambiente poco sano tra cui l’alterazione dell’umore o episodi di sonnolenza, come nel caso di alunni distratti sui banchi di scuola o di lavoratori che faticano a mantenere alta la concentrazione.
Il danno economico e sanitario in Italia
In Italia molte malattie croniche sono correlate al problema della qualità dell’aria per cui il danno sanitario ed economico che ne consegue è molto rilevante.
Una prima valutazione dell’impatto sulla salute e dei costi annuali attribuibili all’inquinamento indoor in Italia è stata condotta dalla Commissione indoor nel 2001.
L’indagine ha tenuto conto solo degli inquinanti più rischiosi per la nostra salute e per i quali, all’epoca, esistevano delle evidenze molto concrete sulla relazione tra l’esposizione e l’effetto e quindi, gli allergeni indoor (acari, muffe, forfore animali), il radon, il fumo passivo, il benzene e il monossido di carbonio.
Il costo complessivo annuo, così calcolato, è risultato superiore a 152 – 234 milioni di euro.
In realtà il danno economico attribuibile all’inquinamento indoor in Italia è verosimilmente più elevato di quello riportato nell’indagine, che non ha valutato i costi indiretti e gli effetti secondari, come il calo della produttività.
Si consideri, ad esempio, l’asma bronchiale in bambini e adolescenti attribuibile all’esposizione ad allergeni indoor i quali la Commissione indoor indica un impatto sanitario superiore a 160 mila casi all’anno, con costi diretti superiori a 8 milioni di euro, ma trascura i costi indiretti (legati ai giorni di scuola o di lavoro persi) che per questa patologia sono circa il 60% dei costi totali.
Riguardo l’esposizione al fumo passivo nelle famiglie italiane gli ultimi dati Istat disponibili riportano che il 49% dei neonati e dei bambini fino a 5 anni è figlio di almeno un genitore fumatore e il 12% ha entrambi i genitori fumatori. Circa 1 neonato su 5 ha una madre fumatrice. Si stima che in Italia il fumo passivo sia responsabile di circa 1.000 decessi l’anno e che il fumo dei genitori sia responsabile del 15% dei casi di asma nei bambini e dell’11% di difficoltà respiratorie negli adolescenti.
In questi ultimi decenni, i miglioramenti delle conoscenze scientifiche sulle associazioni tra inquinanti indoor ed effetti sulla salute evidenziano che l’inquinamento indoor può causare una vasta gamma di effetti indesiderati quali disagio sensoriale, irritazione, cefalea e astenia, fino a gravi danni alla salute, comprese malattie croniche ed effetti di tipo cancerogeno.
3.500 persone all’anno muoiono per cancro del polmone attribuibile agli effetti del radon
Fin dai primi anni del ‘900 i terremoti che hanno colpito il territorio italiano hanno ucciso complessivamente circa 57mila persone, in media 570 ogni anno. Sono dati tragici e preoccupanti che hanno portato il legislatore ad intervenire in merito alla qualità antisismica adottando piani di intervento o soluzioni progettuali con lo scopo di prevenire questi drammi.
Sempre in Italia, 3.500 persone all’anno muoiono per cancro del polmone attribuibile agli effetti del radon con un rapporto di 6 decessi per radon rispetto ad 1 per il terremoto.
Il Radon è un gas radioattivo che penetra all’interno delle abitazioni. Le sue particelle vengono inalate dagli abitanti degli edifici in cui è subentrato il gas e restano intrappolati nel loro sistema respiratorio inducendo, nel giro di anni, i danni cellulari che poi si manifestando attraverso tumori polmonari o altre gravi patologie.
L’aspetto su cui riflettere è la poca rigidità degli obblighi e delle normative in Italia su una condizione così critica e diffusa e che potrebbe essere prevenuta con interventi semplici e non troppo costosi.
È giusto tutelarci dalle problematiche degli effetti sismici e da quelli dell’inquinamento atmosferico ma occorre sensibilizzare tutta la popolazione anche sul tema della qualità dell’aria indoor.